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Guida pratica a come richiedere il permesso di soggiorno

da TiSbrigo Pratiche
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Come richiedere il permesso di soggiorno? Ti spieghiamo tutto in questa guida!

Il permesso di soggiorno rappresenta il lasciapassare obbligatorio per coloro che intendono godere della bellezza italia, anche solo per un breve periodo.
Esso permette al cittadino straniero di svolgere ogni attività, usufruire dei servizi e compiere tutte le operazioni necessarie al suo soggiorno nel Bel Paese. Anche il turista, quindi, dovrà munirsi del permesso di soggiorno se desidera visitare le nostre splendide terre.
Il documento dovrà essere richiesto entro otto giorni lavorativi dall’ingresso in Italia, e riguarda esclusivamente cittadini stranieri non appartenenti all’area europea né ad alcuna patria.
I cittadini europei, invece, non dovranno richiederlo poiché godono dei diritti legati alla loro appartenenza e al loro status.
Il permesso di soggiorno permette l’iscrizione nei registri anagrafici appositi, grazie ai quali si otterranno la carta d’identità e il codice fiscale, elementi indispensabili per usufruire dei servizi sanitari e svolgere ogni attività.

Quanti tipi di permesso di soggiorno possono essere richiesti?

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In base alle necessità dell’individuo straniero che risiede in Italia, ci sono vari tipi di permessi di soggiorno disponibili. Queste opzioni sono state recentemente aggiornate attraverso il decreto Salvini n.113/2018, che ha cambiato e potenziato il precedente “Regolamento attuante il testo unico delle norme relative alla legislazione sull’immigrazione e sullo stato dell’individuo straniero”, previsto dall’articolo 1, comma 6, del decreto legislativo del 25 luglio 1998 n. 286. Le seguente tipologie sono:

  • il permesso di soggiorno per lavoro, che permette allo straniero di esercitare un’attività lavorativa autonomamente o come impiegato;
  • il permesso di soggiorno per studi, che permette allo straniero di frequentare corsi ed eventualmente lavorare (entro certi limiti);
  • il permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare, che consente allo straniero di riunirsi con la sua famiglia in Italia e anche di lavorare autonomamente o come dipendente;
  • il permesso di soggiorno per vittime di violenza o sfruttamento, che permette allo straniero che ha subito violenze di trovare rifugio in Italia e di lavorare o studiare (e anche di accedere ai servizi di assistenza).
  • Infine, il permesso di soggiorno per atti di particolare valore civile. Si noti che il decreto Salvini classifica l’ultima opzione come “casi particolari” e deve essere emessa dal questore con l’autorizzazione delle autorità giudiziarie.

Il documento del 13/1958 riconosce e onora gli stranieri che hanno realizzato gesti di notevole merito civile. Inoltre, esiste un permesso di soggiorno per le vittime di catastrofi: questo documento permette all’individuo straniero che ha subito disastri nel suo paese di origine di trovare rifugio in Italia, e partecipare a attività professionali o accademiche.

Qual è la procedura per richiedere il permesso di soggiorno? Quali documenti dovrebbero essere inclusi con il modulo di applicazione?

Per ottenere il permesso di soggiorno, è necessario presentare una richiesta all’ufficio immigrazione della Questura Provinciale dove lo straniero ha intenzione di risiedere. Tra i documenti da presentare, oltre il modulo apposito per il permesso di soggiorno, ci sono:

  • 4 fotografie di formato tessera,
  • un bollo da 16,00 euro,
  • una copia del passaporto e
  • un certificato che attesta la residenza attuale.

Notare che la Questura può richiedere anche le ragioni che inducono all’ottenimento del permesso di soggiorno, specificando le risorse economiche disponibili in Italia per lo straniero.

In certe situazioni, il documento può essere legittimamente emesso anche da Poste Italiane.

Queste situazioni includono:

  • affidamento,
  • adozione (compresa quella minorile),
  • carta di soggiorno,
  • rinnovo dell’identità di soggiorno,
  • recupero della cittadinanza,
  • attesa di impiego,
  • rinnovo dell’asilo politico,
  • cambio del permesso di soggiorno,
  • duplicazione del permesso di soggiorno,
  • duplicazione della carta di soggiorno,
  • famiglia (composta anche da minori di 14-18 anni),
  • lavoro autonomo e lavoro dipendente;
  • lavoro dipendente stagionale;
  • lavoro in altre circostanze previste;
  • missione;
  • motivi religiosi;
  • tirocini educativi;
  • studio;
  • ricerca specifica;
  • rinnovo dell’apatride;
  • residenza elettiva.

In tali circostanze, lo straniero dovrà fornire: il passaporto e una copia del passaporto, insieme alla ricevuta del bollettino postale, ed eventualmente una copia di altri documenti necessari.

Quanto dura la validità del permesso di soggiorno?

Solitamente, la durata del permesso di soggiorno coincide con quella del visto d’ingresso, cioè 90 giorni. Tuttavia, esistono situazioni in cui il permesso di soggiorno può durare più a lungo, a condizione che non ecceda i tre mesi per fini turistici o commerciali, un anno per motivi accademici o formativi (con adeguata certificazione), o il periodo necessario per il quale è stato rilasciato il documento. Il permesso di soggiorno può essere rinnovato 60 giorni prima della sua scadenza presso la questura dove è stata presentata la richiesta. Un’eccezione si verifica se lo straniero abbandona l’Italia per più di sei mesi, o nel caso di permessi di soggiorno di durata biennale, per un periodo superiore alla metà della validità del documento, a meno che non vi siano motivi seri e documentati per l’interruzione del soggiorno (es. arruolamento nell’esercito).

 

 

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